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La cantina Gaja è un nome che risuona a livello globale, sinonimo delle migliori eccellenze delle terre delle Langhe. Non è soltanto uno dei grandi nomi storici del vino italiano, ma un vero ambasciatore che ha contribuito in modo determinante alla fama e alla reputazione internazionale della nostra enologia. Fondata a Barbaresco nel 1859, la tenuta Gaja deve gran parte del suo successo alle intuizioni e alla tenacia di Angelo Gaja. Convinto del valore del territorio piemontese e della qualità dei suoi vini, Gaja ha deciso di puntare ai massimi livelli, curando nei minimi dettagli ogni aspetto della produzione.
Gaja, oggi, è un vero e proprio impero nel panorama italiano. La sua estensione comprende 100 ettari di terre a Barbaresco, Treiso e Barolo, con una produzione annuale di 350.000 bottiglie. Ma l’influenza di Gaja non si ferma qui: anche la Toscana ha sperimentato la sua impronta. La tenuta Montalcino presso Pieve Santa Restituta si estende su 27 ettari, mentre a Castagneto Carducci (Bolgheri), alla Ca’ Marcanda, Gaja possiede 110 ettari. Nel 2017, è stata avviata una collaborazione tra Gaja e la famiglia Graci in una tenuta in Sicilia, sul versante sud del Monte Etna.
Nonostante abbia quasi 60 vendemmie alle spalle, Angelo Gaja non ha ancora pensato alla pensione. Attualmente, coadiuvato attivamente dalle sue figlie, nel 2019 è stato onorato con il prestigiosissimo titolo di Winemaker dell’anno dall’Institute of Masters of Wine e The Drinks Business.